Così come succede per i beni materiali, anche i beni immateriali possono essere oggetto di proprietà: attraverso la proprietà intellettuale si riconducono proprio gli strumenti giuridici che attribuiscono diritti di esclusiva a questa tipologia di beni.
Scendendo nel dettaglio, la proprietà intellettuale tutela giuridica i beni immateriali che siano il risultato dell’attività inventiva e creativa dell’uomo, come ad esempio le invenzioni industriali ed i modelli di utilità, le opere letterarie e artistiche, i marchi e il Design.
Si tratta quindi di un insieme di principi giuridici che tutelano il vantaggio competitivo che viene realizzato da chi crea qualcosa di innovativo, riconoscendogli la possibilità di sfruttare questa innovazione in una specie di regime di monopolio.
La proprietà intellettuale può essere vista come una sorta di “premio” che viene riconosciuto all’attività inventiva e creativa. Da un lato si vuole riconoscere la proprietà dell’opera al suo autore, dall’altro si vuole consentire all’autore di sfruttare gli introiti economici generati garantendo quindi una remunerazione degli investimenti effettuati e del lavoro intellettuale.

La proprietà intellettuale si suddivide in tre categorie:

  • Proprietà industriale: comprende i marchi, i brevetti, i modelli di utilità, le topografie dei prodotti e dei semiconduttori, disegni industriali e le informazioni aziendali riservate;
  • Diritto d’autore: comprende le opere letterarie e artistiche – come poesie e romanzi – e opere teatrali, musicali, film, quelle coreografiche e pantomimiche, le opere artistiche – come fotografie, sculture, disegni, dipinti, disegni architettonici – nonché i programmi per elaboratore e le banche dati;
  • Copyright: si focalizza sugli introiti economici che derivano dalla detenzione dei diritti su un determinato prodotto.

Importante è anche sottolineare che la convenzione – siglata a Stoccolma il 14 luglio 1967, ed entrata in vigore tre anni dopo – che istituisce l‘Organizzazione Mondiale della Proprietà Intellettuale (OMPI), stabilisce che i diritti relativi alla proprietà intellettuale riguardano:

  • opere letterarie, artistiche e scientifiche;
  • spettacoli artistici, fonogrammi e trasmissioni;
  • invenzioni in tutti i campi dell’attività umana;
  • scoperte scientifiche;
  • disegni e modelli industriali;
  • marchi di fabbrica;
  • marchi di servizio, nomi e denominazioni commerciali;
  • protezione contro la concorrenza sleale;
  • tutti gli altri diritti derivanti da attività intellettuale nei campi industriale, scientifico, letterario o artistico.

Come tutelare la proprietà intellettuale

Possiamo definire i diritti di proprietà intellettuale come una specie di pacchetti di diritti esclusivi che sono legati alle varie forme di espressione delle opere artistiche, delle idee e della conoscenza. La proprietà intellettuale include tre principali aree:

  • brevetti: impediscono a terzi di vendere, utilizzare e/o realizzare un’invenzione per un certo periodo di tempo, previo però il deposito e la pubblicazione di un’apposita domanda;
  • marchi depositati: proteggono il segno distintivo di un certo servizio o prodotto, impedendo in questo modo che terzi utilizzino segni identici o simili. E’ sempre necessaria una previa registrazione di un marchio valido;
  • diritto d’autore: consente di tutelare un’opera dell’ingegno, impedendo a tutti i soggetti che non sono autorizzati dall’autore stesso di sfruttarla e utilizzarla – anche economicamente. L’opera viene protetta dal momento in cui viene ad esistenza, senza che quindi vi sia la necessità di depositarla o registrarla.

La tutela di tali diritti può essere realizzata tramite misure penali, civili ed amministrative, che sono volte a prevenire l’uso non autorizzato della proprietà intellettuale, andando a sanzionare tale uso e fornendo ai titolari dei diritti dei rimedi per i danni causati da usi non autorizzati.

Come registrare la proprietà intellettuale di un prodotto

Per difendere la proprietà intellettuale di un contenuto o di un prodotto, è possibile farlo registrando o brevettando tale proprietà presso l’Ufficio Italiano Brevetti e Marchi (UiBM). Prima di un’eventuale registrazione è necessario essere assolutamente certi che non ci sia la presenza di un marchio registrato uguale o simile a quello che si intende registrare. Se si intende registrare il marchio in tutta Europa, è necessario rivolgersi all’Ufficio dell’Unione Europea per la Proprietà Intellettuale (EUIPO). Una volta effettuata la registrazione, questa è valida in tutto il territorio dell’Unione europea.

La proprietà intellettuale ha un costo?

Per i diritti registrati, le tasse hanno un diverso importo. Per i brevetti d’invenzione, per esempio, la tassa per il deposito in modalità telematica è di 50 euro, mentre è compresa tra 120 e i 600 euro per la deposito cartaceo, sulla base del numero di pagine di cui è composta la domanda. Inoltre vi è una tassa aggiuntiva di 45 euro per ogni rivendicazione oltre la decima. Oltre a questi costi, vanno aggiunti gli onorari del professionista al quale ci si potrebbe rivolgere per stendere il testo brevettuale.
La registrazione della proprietà intellettuale ha un costo non sono in fase di deposito ma, soprattutto, in sede di tutela. Monitorare le violazioni e avviare procedure di tutela verso gli illeciti assumono un peso non indifferente rispetto al vantaggio competitivo generato dal portafoglio “titoli”.

Violazione dei diritti di proprietà intellettuale

Gli atti che violano la proprietà intellettuale possono avere anche gravi conseguenze penali. Le violazioni del diritto d’autore si distinguono ad esempio in:

  • Pirateria: consiste nella riproduzione non autorizzata di opere protette da diritto d’autore, come musica, libri, film, ecc;
  • Contraffazione: ovvero la fabbricazione di merci contraffatte, e quindi di repliche di un prodotto originale che hanno un marchio identico a quello presente sul prodotto originale.

Entrambe le violazioni costituiscono reato, per cui possono essere punite con il carcere fino a 6 anni e con la sanzione pecuniaria da 30mila a 150mila euro.

Inoltre, l’ingresso dei reati di contraffazione della proprietà industriale e della proprietà intellettuale (diritto d’autore su opere artistiche e letterarie, su software e banche dati) è stato inserito nel sistema sanzionatorio della responsabilità amministrativa degli enti in base al D.Lgs. 231/2001 che regolamenta tutti quei reati che possono essere evitati e prevenuti con la stesura del modello 231 per le aziende.

L’importanza di tutelare la proprietà intellettuale

“Competitività” è la parola chiave alla base della proprietà intellettuale. È soltanto attraverso un’adeguata protezione dei diritti di proprietà intellettuale che si può costituire la base per lo sviluppo di un portafoglio titoli che sia in grado non solo di funzionare come uno strumento di attrazione di capitali (bisogno di un investitore per sviluppare ulteriormente l’idea), ma anche come criterio di preferenza rispetto ad altre imprese concorrenti – ad esempio per l’eleggibilità e l’accesso a fondi pubblici e finanziamenti bancari.

Secondo uno studio OCSE elaborato nel 2016, il commercio mondiale di prodotti pirata e contraffatti ha raggiunto i 509 miliardi di dollari, ovvero pari al 3,3% degli scambi internazionale. Tutto questo si traduce in un consistente danno sull’economia di diversi settori. Per questo motivo la tutela del diritto di proprietà intellettuale diventa uno strumento cruciale all’interno del processo di internazionalizzazione delle varie imprese.

L’attuale situazione in Italia

​Nel 2018 a Johannesburg è stato presentato l’International Property Rights Index – l’Indice internazionale sulla tutela della proprietà intellettuale. Stando a questa classifica – che considera come viene tutelata la proprietà intellettuale in più di 125 paesi – l’Italia è posizionata al 50° posto.
Questo dato non fa altro che evidenziare la scarsa sensibilizzazione che il nostro Paese mostra nei confronti di questa delicata tematica. Per questo motivo la soluzione migliore è quella di affidarsi ad un team di professionisti del settore, che siano in grado di consigliarti al meglio per proteggere tutte le tue opere.

Le principali misure agevolative

A supporto dello sviluppo delle proprietà intellettuali, sono sistematicamente proposti le misure agevolative denominate Brevetti+, Marchi+ e Disegni+ che prevedono agevolazioni a fondo perduto anche di notevole intensità.
Le nuove versioni dei bandi pur contenendo alcune novità introdotte da nuove disposizioni legislative vanno in continuità con quelli dell’anno precedente e fissano anche la data di apertura degli sportelli. Le domande di contributo potranno essere presentate a partire:

  • dal 24 ottobre 2023 per Brevetti+;
  • dal 7 novembre 2023 per Disegni+;
  • dal 21 novembre 2023 per Marchi+.

In favore delle tre misure, con il decreto direttoriale di programmazione delle risorse del 16/06/2023 sono stati messi a disposizione per l’anno 2023 nel complesso 32 milioni di euro, di cui 20 milioni per Brevetti+, 10 milioni di euro per Disegni+ e 2 milioni di euro per Marchi+

Brevetti+

Brevetti+ è l’incentivo per la valorizzazione economica dei brevetti, promosso dal Ministero dello Sviluppo Economico e gestito da Invitalia.
Il Contributo a fondo perduto è concesso fino all’80% delle spese ammissibili sostenute, entro il limite massimo di € 140.000 per impresa.

Possono presentare domanda le PMI aventi sede legale e operativa in Italia, iscritte nel Registro delle Imprese, che:

  • siano titolari o licenziatari di un brevetto per invenzione industriale concesso in Italia dopo il 01/01/2022;
  • siano titolari di una domanda nazionale di brevetto per invenzione industriale depositata successivamente al 01/01/2021 con un rapporto di ricerca con esito “non negativo”;
  • siano titolari di una domanda nazionale di brevetto europeo o internazionale depositata successivamente al 01/01/2021 con un rapporto di ricerca con esito “non negativo”, che rivendichi la priorità di una precedente domanda nazionale di brevetto.

Sono ammissibili le spese per servizi specialistici esterni fatturate DOPO la data di presentazione della domanda (24/10/2023) per:

  1. Industrializzazione e ingegnerizzazione
  2. Organizzazione e sviluppo
  3. Trasferimento tecnologico

Disegni+

Disegni+ è l’agevolazione per la valorizzazione e lo sfruttamento di disegni e modelli ornamentali, promosso dal Ministero dello sviluppo economico e gestito da Unioncamere.
Il contributo in conto capitale è concesso fino all’80% delle spese ammissibili entro il limite massimo di € 60.000 per ogni impresa e nel rispetto degli importi massimi per ciascuna tipologia di servizio.

Possono presentare domanda le micro, piccole e medie imprese (MPMI):

  • iscritte nel registro delle imprese e attive;
  • con una sede legale e operativa in Italia;
  • titolari del disegno/modello oggetto del progetto di valorizzazione registrati a decorrere dal 1° gennaio 2021 e comunque prima della presentazione della domanda.

Sono ammissibili le spese per servizi specialistici esterni fatturate DOPO la data di presentazione della domanda (07/11/2023) per:

  1. realizzazione di prototipi;
  2. realizzazione di stampi;
  3. consulenza tecnica relativa alla catena produttiva finalizzata alla messa in produzione;
  4. consulenza tecnica per certificazioni di prodotto o di sostenibilità ambientale
  5. consulenza specializzata nell’approccio al mercato (business plan, piano di marketing, analisi del mercato, progettazione layout grafici e testi per comunicazione) e per la valutazione tecnico-economica del disegno/modello (ai fini della cedibilità del disegno/modello registrato);
  6. consulenza legale per la tutela da azioni di contraffazione e/o per accordi di licenza o distribuzione dei prodotti.

Sono ammissibili le spese che attengono allo specifico disegno/modello e al suo ambito di tutela, ovvero all’aspetto dell’intero prodotto o di una sua parte quale risulta, in particolare, dalle caratteristiche delle linee, dei contorni, dei colori, della forma, della struttura superficiale ovvero dei materiali del prodotto stesso ovvero del suo ornamento”.

Marchi+

Marchi+ è l’agevolazione per favorire l’estensione del proprio marchio nazionale a livello comunitario e internazionale, promosso dal Ministero dello sviluppo economico e gestito da Unioncamere.
Il Contributo a fondo perduto è concesso fino all’80% per la Misura A) e 90% per la Misura B) delle spese ammissibili sostenute e nel rispetto dei limiti definiti per ogni tipologia di spesa.  Il limite massimo per ogni impresa € 25.000.

MISURA A) Agevolazioni per favorire la registrazione di marchi dell’Unione Europea presso EUIPO, attraverso l’acquisto di servizi specialistici.

MISURA B) Agevolazioni per favorire la registrazione di marchi internazionali presso OMPI attraverso l’acquisto di servizi specialistici.

Sono ammissibili le spese per:

  • Progettazione della rappresentazione (ad esclusione del marchio denominativo);
  • Assistenza per il deposito del marchio da parte di un professionista;
  • Ricerca di anteriorità;
  • Assistenza legale per azioni di tutela del marchio;
  • Tasse di deposito o registrazione.

Domande a partire dalle ore 9:30 del giorno 21/11/2023 e fino ad esaurimento delle risorse disponibili, pari a € 2.000.000. Le risorse saranno assegnate con procedura valutativa a sportello, secondo l’ordine cronologico di presentazione.

Brevetti

Brevetti è l’agevolazione che Regione Lombardia mette a disposizione delle PMI operanti in territorio regionale al fine di supportare il deposito di un brevetto comunitario o internazionale o l’estensione di un brevetto.

È ammissibile la somma forfettaria calcolata a copertura delle spese comprese tra la presentazione della domanda di deposito fino alla pubblicazione del rapporto di ricerca da parte dell’organo competente.

I costi forfettari ammontano a:

  • € 7.100 per nuovo brevetto europeo o estensione di un brevetto europeo;
  • € 9.000 per nuovo brevetto internazionale o estensione di un brevetto internazionale.

È prevista una maggiorazione di contributo del 10% per PMI che in sede di rendicontazione attestino il possesso di certificazione di sistemi di gestione ambientale e/o energetica e/o di processo/prodotto (es. EMAS, ISO 14001, ISO 5001, Ecolabel).

Domande a partire dalle ore 12:30 del 25 gennaio 2024 fino ad esaurimento delle risorse disponibili, pari a €2.500.000 e comunque non oltre le ore 12:00 del 26 luglio 2024. Le risorse saranno assegnate con procedura valutativa a sportello, secondo l’ordine cronologico di presentazione.