Parlando di tassi di occupazione di categorie svantaggiate, fra cui donne e persone con disabilità, le statistiche mostrano dati preoccupanti. Sondaggi e percentuali viaggiano sul web con piccoli scarti tra un articolo e un altro, ma nell’insieme i risultati arrivano sempre allo stesso punto: i livelli di occupazione delle categorie svantaggiate in Italia hanno percentuali tra le più basse in Europa. Il dato relativo alla crescita interna di occupazione ha un trend positivo, grazie anche alle azioni legislative che cercano di avvantaggiare l’assunzione di queste categorie, ma c’è ancora molta strada da fare per raggiungere i livelli degli altri paesi dell’Unione Europa.

PERCENTUALI DI OCCUPAZIONE

Nel secondo trimestre del 2023 il tasso di occupazione delle donne tra i 15 e i 64 anni è salito ad un 52.6% (+1.2 punti nell’ultimo anno), ma la loro partecipazione al mondo del lavoro, sottolinea Istat, è anche molto legata ai carichi familiari; il tasso di occupazione delle 25-49enni è pari all’81,3% se la donna vive da sola, scende al 76,2% se vive in coppia senza figli e al 60,2% se ha figli.

Anche l’inserimento lavorativo delle persone con disabilità in Italia, a più di vent’anni dall’entrata in vigore della legge n. 68/99 sul collocamento mirato, rimane un punto critico del nostro mondo lavorativo. Su una popolazione di circa 3 milioni di persone con gravi limitazioni, solo il 32,5% (nella fascia d’età 15-64 anni) risulta occupata contro il 58,9% delle persone senza limitazioni. Molto alta anche la percentuale (20%) di disabili in cerca di occupazione, sensibilmente superiore a quella della popolazione senza forme di disabilità (11,3%). Molteplici sono le ragioni di tale situazione, tra cui il basso livello di studi raggiunto, ma anche le forti resistenze che ancora fanno le aziende nell’assunzione di persone delle categorie protette.

INSERIMENTO DELLE CATEGORIE SVANTAGGIATE: LE AGEVOLAZIONI

Per facilitare l’inserimento di queste categorie in contesti lavorativi, oltre all’introduzione delle già citate leggi, sono disponibili agevolazioni economiche per le aziende e i datori di lavoro. Regione Lombardia ha infatti messo a disposizione fondi in favore delle aziende che assumono o hanno assunto donne in età lavorativa e persone con disabilità.

MODELLI DI LAVORO INCLUSIVI NELLE IMPRESE LOMBARDE

L’agevolazione consiste in un contributo a fondo perduto fino all’80% delle spese ammissibili, con l’obiettivo di incrementare le assunzioni di persone con disabilità, promuovere l’inclusione di coloro già impiegati e diffondere una cultura di inclusione nei contesti aziendali. Sono ammissibili spese per la formazione del personale interno, per la consulenza per l’adozione di modelli inclusivi e per l’adattamento delle postazioni di lavoro.

SOSTEGNO ALLE PMI LOMBARDE PER LA CERTIFICAZIONE DELLA PARITÀ DI GENER

Con l’obiettivo di promuovere una partecipazione equilibrata di donne e uomini al mercato del lavoro, raggiungere una parità di condizioni di lavoro e un migliore equilibrio tra vita professionale e vita privata, è concesso un contributo a fondo perduto dell’80% delle spese di consulenza e certificazione per le aziende che intendano certificare la parità di genere del proprio organico.

FORMARE PER ASSUMERE

L’ingresso in un contesto lavorativo risulta essere difficoltoso non solo per le categorie già presentate, ma anche per persone che abbiano superato i 50 anni. I dati statistici disponibili purtroppo fanno riferimento solamente ai tassi di occupazione e non ai tassi di assunzione, per i quali risulta che i lavoratori over 50 occupati non siano pochi. Tuttavia l’ingresso nel mercato del lavoro per gli inoccupati che abbiano superato questa soglia d’età risulta ostico. Per questo motivo il bando Formare per Assumere, che mette a disposizione fondi per l’assunzione di lavoratori precedentemente disoccupati a fronte di un percorso formativo interno all’azienda, aggiunge una premialità sia per valorizzare l’assunzione di donne che per incentivare l’assunzione di lavoratori over 55, tramite l’erogazione di voucher:

  • Lavoratori fino a 54 anni: € 4.000
  • Lavoratrici fino a 54 anni: € 6.000
  • Lavoratori con più di 55 anni: € 6.000
  • Lavoratrici con più di 55 anni: € 8.000.